Dal paniere creativo di Milano Bike City è fuoriuscito, con la complicità di Ladra di biciclette, un laboratorio che ha superato tutte le aspettative, “Come scegliere e aggiustarsi la bici, workshop per sole donne”, tenuto da Francesca Luzzana, pedalatrice, ciclo-viaggiatrice e autrice del manuale Come fare la manutenzione della bicicletta (Sistemi Editoriali, 2016). L’invito di Francesca a “richiamare a sé la capacità di pulire, smontare, ordinare, aggiustare, restituendo alle mani il ruolo di strumento di conoscenza del mondo” è stato accolto. E’ stato il pretesto per scrivere un articolo cui pensavo da tempo: come scegliere la bici da donna, dedicato a chi pedala in città e si accinge a comprare la prima bicicletta.
Come scegliere la bici da donna: la city bike
La bici donna da città o da passeggio è chiamata più frequentemente city bike. Spesso priva di cambio, oppure con cambio a tre velocità nel mozzo, la city bike da donna è normalmente provvista di parafanghi, portapacchi anteriore e posteriore, campanello, luci e catarifrangenti, con carter (paracatena) che impedisce di sporcarsi di grasso e la possibilità di agganciare un seggiolino anteriore porta bambini. La city bike da donna può essere chic, minimale, funzionale o cool in base ai gusti. Anche pieghevole, in questo caso funzionale per chi effettua spostamenti urbani che comportano anche metro, autobus e tram. Normalmente rispetta le particolari proporzioni della bicicletta da donna date dalla presenza di gambe mediamente più lunghe e busto più piccolo rispetto agli uomini.
La bici da donna da città in tutte le sue parti
Telaio Il telaio delle city bike da donna è normalmente a U, con il secondo tubo curvo che corre parallelo all’obliquo, o comunque sprovvisto del tubo orizzontale della bici da uomo detta anche a diamante, dotata di 2 triangoli (l’anteriore è in realtà un quadrilatero). Più stabile, robusto e durevole nel tempo, l’acciaio è la scelta migliore. La preferenza adottata nei confronti di un telaio “maschile” è un fatto puramente personale: montarci con la gonna è meno agevole, ma possibile; per andarci a fare la spesa ci vuole assolutamente una grande borsa a tracolla o uno zaino.
Manubrio Il manubrio della bici per donna può essere piatto, a farfalla, prevalentemente piatto (che si piega leggermente verso le estremità) o all’olandese, con i freni a bacchetta. Il manubrio dritto, che in città consente una posizione più elevata e più funzionale, ha manopole di diversa foggia e materiale nelle cui estremità cave è possibile inserire un congegno di recente invenzione: i Wing Lights Fixed, Turn Signals for Bicycles ovvero dei funghetti luminosi che fungono da indicatore di direzione. Si fissano con la calamita o si montano in modo molto semplice all’estremità esterna delle manopole.

Ruote La dimensione del pneumatico può variare in base al fondo stradale da pedalare: meglio partire da un minimo di 28 pollici e aumentare leggermente in città come Milano dove si va in bici tra rotaie del tram e pavé spesso sconnesso. Ricordati però che a una maggiore dimensione della ruota corrisponde un più forte attrito sul terreno.
La bici donna da città: domande frequenti
Perché scegliere una bici da città? Per gli spostamenti urbani, la spesa, il cinema, le uscite in compagnia di pochi km, le scampagnate, il bike-to-work, il bike-to-school, per essere più sostenibili, per non contribuire all’inquinamento.
Quale bici comprare? Una bicicletta di acciaio non troppo pesante, con ruote non sottili, che abbia una sella su cui ti senti comoda, con freni di qualità e di un colore che ti piace. Se effettui spostamenti intermodali che includono giornalmente i mezzi pubblici, vale la pena di considerare una pieghevole.
Come deve essere la sella? Deve sostenere le ossa ischiatiche poste sotto i glutei, affinché la colonna non si accasci e si riesca a tenere una posizione abbastanza eretta. Non necessariamente una sella larga e morbida è più comoda o funzionale. Esistono selle di varie imbottiture e forme, realizzate in pelle o con materiali sintetici. Tieni presente che a fianchi larghi e abbondanti non necessariamente corrisponde una distanza delle ossa ischiatiche ampia. L’unico segreto è provarne qualcuna.
Quanto devo spendere per avere una buona bici? Circa € 350.
Posso comprare una bici usata? Sì, se si va da un rivenditore affidabile che garantisca che la bici è a posto. I dettaglianti sono obbligati per legge a fornire un anno di garanzia. Non i privati.
Posso comprare online? L’ultima tendenza dei rivenditori è quella di mettersi online e attivare in servizio di e-commerce. Cerca di capire chi c’è dietro l’e-commerce e se è prevista un’assistenza post vendita. E diffida da prodotti di dubbia provenienza sprovvisti di omologazione CE.
Come la tutelo dai furti? Con una catena molto robusta o un Kryptonite Lock (ne esistono di varie misure). Esistono anche app di localizzazione della bicicletta che consentono almeno di ritrovarla come www.sherlock.bike.
Dove metto la bici? Devi avere un cortile o un garage. Le bici da città sono più pesanti di quelle da corsa quindi meno trasportabili al piano, in casa.
Come si gonfiano le ruote? Per scegliere la giusta pompa bisogna conoscere la tipologia di valvola. Sulla spalla del copertone è indicata la pressione minima e massima cui bisogna gonfiare la gomma. È utile, per questo, comprare una pompa da bici dotata di manometro. Esistono valvole di vario tipo come vedi nel volantino e nello schemino qui sotto. Se poi preferisci fartele gonfiare da un ciclomeccanico o un rivenditore, dai un’occhiata all’articolo sulla campagna #1euroaruota a favore di World Bicycle Relief.

- Presta, detta anche alla francese, dal diametro esterno di 6 mm. La valvola si chiude mediante un cappuccio che va tolto. Bisogna poi allentare il tappino in senso antiorario senza rimuoverlo, premerlo leggermente per sbloccarlo e gonfiare usando il raccordo piccolo.
- Schrader, detta anche all’americana, in uso nelle mtb, dal diametro esterno di 8 mm. Bisogna svitare la copertura in senso orario e rimuoverla. Per gonfiare le camere d’aria con questo tipo di valcola si usa di solito un compressore o il raccordo di dimensione superiore della pompa.
- Italiana o regina. Si gonfia svitando il tappino in senso antiorario, pigiandolo leggermente per far uscire un po’ d’aria e rimuovendolo. S’inserisce poi il raccordo pompa.
Si può riverniciare? La domanda impazza su Google, ma per questo vi lascio ai video su You Tube. L’essenziale è capire che per essere da donna non è necessario che sia rosa…
L’ebike conviene? Se vivi in una città con salite e discese, sì. In piano, ti assicura un maggiore flow al semaforo e con i carichi, ma non è assolutamente indispensabile. Dipende anche dalle distanze che percorri giornalmente. Sul tema leggi anche questo mio precedente articolo sull’ebike da donna.
Piccola manutenzione: pulire il telaio e la catena. Evita detergenti abrasivi sulla vernice del telaio e niente getto d’acqua ad alta pressione che può penetrare nel movimento centrale. Per il telaio usa sapone neutro e spugna morbida. Per la catena: spruzza uno sgrassatore tenendo un foglio di Scottex sotto, a protezione del pavimento, e fai girare la catena all’indietro con i pedali. Con una spazzola o un vecchio spazzolino da denti e acqua e sapone, lava anche la corona e i pignoni (se la tua bici è montata con il cambio). La catena va poi lubrificata con un olio leggero per biciclette. Va anche verificato lo stato di usura dei pattini dei freni, specie se usati molto in discesa.
E in caso di foratura? Se ancora non sai come cambiare una camera d’aria, munisciti di bombolette che “riparano” momentaneamente i copertoni forati. E spera nella statistica: le donne, è risaputo, per il minor peso, forano meno…

Ringrazio di cuore Davide di Cicli Mattio di Piasco (CN) per avermi assistito nella stesura di parte dell’articolo.