In una Milano in cui, come in una certa Londra elisabettiana narrata da Shakespeare, sono stati chiusi i teatri, le scuole, le balere e quant’altro di collettivo si possa immaginare, noi ciclisti, per contrastare il Coronavirus, vorremmo andare in bicicletta convinti del potere salvifico dello sport fatto all’aria aperta (anche memori dei bei momenti passati, come quelli sulla greenway Pirinexus, in Catalogna, nella foto di copertina). Le ultime disposizioni varate dal Governo il 20 marzo vietano lo sport all’aria aperta, anche se effettuato a distanza di un metro gli uni dagli altri: è consentita l’attività motoria solo nei pressi della propria abitazione, entro i 200 metri da casa. Intorno all’isolato…
Coronavirus: la bicicletta rafforza il sistema immunitario, ma…
Pensare che British Cycling, l’equivalente della nostra Federazione Ciclistica, in una lettera al Ministero della Salute scrive: “Andare in bicicletta è la soluzione a molte delle criticità che ci attendono. È una forma sicura di trasporto urbano e di ricreazione leggera che ci mantiene a distanza necessaria dagli altri, allo stesso tempo rafforzando il nostro sistema immunitario e promuovendo la salute mentale. Tutto ciò aiuta a ridurre la pressione sul nostro servizio sanitario nazionale e a rendere meno duro il lungo confinamento in casa”. Anche il Ministro della Salute tedesco Jens Spahn ha invitato a usare gambe e biciclette per andare al lavoro invece dei mezzi pubblici. A New York e Chicago le biciclette elettriche in bike sharing registrano picchi di utilizzo.
Sull’argomento leggi anche Coronavirus in Francia: bike to work e bici in prestito ai medici, e Si può andare in bici? Il caso di Londra.
Molti, piaccia o meno, si stanno allenando con l’indoor cycling. Chi è alla ricerca di una modalità di allenamento da casa vada sulla pagina facebook del coach della Federazione Ciclismo Angelo Furlan che ogni giorno, alle 18, conduce, con tanto di sottofondo di musica e interazione con il suo pubblico, una sessione di indoor cycling. O faccia una prova gratuita di 30 giorni sul Bikevo, il primo coach virtuale per il ciclismo sia indoor sia outdoor.
Alla ricerca di un piccolo vademecum di consigli per rafforzare il sistema immunitario, ho fatto due chiacchiere con Milena Simeoni, naturopata esperta e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia Lumen, nonché ideatrice del progetto Salus del Parlamento Europeo, che studia criticamente i tre grandi filoni della salute globale (l’approccio curativo separato da quello preventivo, l’approccio riduzionista separato dalla visione olistica, la convenienza economica scissa dall’etica).

“Amica” della febbre, lo strumento più efficace che il corpo possieda per adattarsi alla presenza di eventuali nemici come i virus e distruggerli, Milena è anche fautrice del principio della salute circolare: “c’è sempre un continuum tra noi e l’ambiente: non dobbiamo procurare danni né accumulare debiti”.
10 consigli per rafforzare il sistema immunitario in tempi di Coronavirus
Da giornalista-ciclista amica del pianeta, non posso che essere d’accordo. Ecco i suoi 10 consigli per rafforzare, in tempo di diffusione di Coronavirus e non solo, il sistema immunitario:
- Attivare il sistema motorio (dal 20 marzo 2020 non è più possibile se non nelle immediate vicinanze della propria abitazione): correre o andare in bicicletta all’aria aperta ridurrebbe il rischio di contrarre infezioni. L’attività sportiva effettuata all’aria aperta in modo moderato, tale da non produrre stress ossidativo, equivale a una maggiore ossigenazione e a una riduzione dell’infiammazione che è la base dello sviluppo delle malattie. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità Nazionale, la sedentarietà uccide 88.200 persone l’anno. Uno studio su ciclisti tra i 55 e i 79 anni, uomini e donne, effettuato dall’Institute of Inflammation Ageing dell’Università di Birmingham, pubblicato tempo fa sul Guardian affermava che il ciclismo può addirittura ritardare l’invecchiamento, mantenendo giovane il sistema immunitario. Secondo la ricerca, l’andare in bicicletta mantiene la massa e la forza muscolare, stabilizza i livelli di colesterolo e di grasso corporeo; negli uomini mantiene alto il testosterone; il timo, inoltre, continua a produrre linfociti T come negli individui più giovani. Rispetto a chi non fa esercizio fisico, i ciclisti non pedalano perché sono più in forma, ma sono più in forma perché hanno pedalato per un arco di tempo importante nella loro vita. Inoltre secondo la rivista medica TheBMJ, l’andare in bicicletta al lavoro fa bene perché è strettamente correlato a minori rischi di contrarre tumori e malattie cardiovascolari. L’esercizio fisico, è anche dimostrato, aiuta il cervello a rigenerarsi: quello che fanno gli arti ha effetto sull’encefalo e viceversa. La chinurenina, la sostanza tossica per la serenità che si accumula nel cervello in condizioni di infiammazioni croniche periferiche, viene soppressa con l’attività fisica. I muscoli allenati producono un enzima che contribuisce a espellerla. Sui benefici dell’andare in bicicletta leggi anche, su questo blog, La bici di fa felici: 10 motivi per rimanere in sella anche d’inverno.
- Riconoscere l’eventuale febbre come un’alleata: come uno dei più efficaci strumenti di difesa e di adattamento dell’organismo rispetto alle minacce dell’ambiente. Smettere di averne paura.
- Paura, stress e depressione abbassano il sistema immunitario: cercate ogni giorno un motivo per essere sereni e contenti, nonostante il contesto. Leggi anche Ansia da quarantena, i consigli di una psicoterapeuta.
- Aumentare il consumo di cereali integrali in chicchi: le fibre favoriscono il transito intestinale e migliorano la motilità dell’intestino dove risiede il nostro microbiota o flora intestinale. In un articolo su Naturopatia di Lumen si afferma che 200 grammi di cereali integrali al giorno corrispondono a una riduzione del 30% delle mortalità da infezione; 50 grammi al giorno a una diminuzione del 20%. Ottimo il riso, il farro e l’avena integrale. Il miglio, anche decorticato, è buono come mineralizzante. Portatori di fibra, nutrimento della nostra flora batterica autoctona, sono anche i legumi. Un prebiotico naturale, che favorisce lo sviluppo di una flora batterica sana, è il topinambur chiamato anche carciofo di Gerusalemme. Meglio di una mela al giorno…
- Assumere giornalmente 20-30 grammi di frutta secca: contengono oli preziosi che contribuiscono a ridurre l’infiammazione del “terreno”. Ottime le noci, così come le mandorle, le nocciole e i pistacchi.
- Assumere semi di lino, fonte importante di omega 3, acidi grassi essenziali utili a prevenire infiammazioni e malattie cardiovascolari. Ricordate di macinarli o di masticarli a lungo e molto bene altrimenti non vengono assimilati dall’intestino.
- Concedersi un momento di meditazione giornaliera o un momento per stare sereni: s’impara così a governare il proprio regno e i pensieri che vanno e vengono, favorendo la produzione di endorfine e la capacità di trovare soluzioni alle situazioni critiche. La frequenza e la costanza di queste pratiche è fondamentale. Condire la vita con un pizzico di allegria o qualcosa che provoca endorfine (cantare, ballare) non guasta.
- Fare il pieno di vitamine: la C (arancia, kiwi, frutti di bosco, cavoli, broccoli, lattuga, pomodori crudi), la A (uova, carote, patate dolci, cavolo e verdure a foglia verde), la D (tuorlo d’uovo, salmone selvaggio, sgombro, sardine, tonno), le vitamine del gruppo B (riso integrale, fagioli, verdura a foglia verde; la B12 in pesce, carne, latticini e tuorlo d’uovo), la E (frutta a guscio, semi, olio extravergine di oliva).
- Assumere i minerali amici della salute: zinco (spinaci, semi di zucca, legumi, carne e cioccolato) e selenio (cereali integrali).
- Assumere polifenoli: mirtilli e piccoli frutti, tè verde, mele, uva rossa, prezzemolo, cipolle e cioccolato fondente. Tutto aiuta a potenziare il sistema immunitario.

Rispetto al punto n. 7, solo ciò che diventa un rito, una pratica, una pillola giornaliera può produrre un effettivo cambiamento. Noi ciclisti lo sappiamo bene: è come un allenamento in bicicletta. Cosa che, mi auguro, possa presto riprendere a fare.
Sul tema dell’alimentazione per ciclisti leggi Cosa mangiano i ciclisti prima di una gara?