ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Cicloturismo fai da te: quale bici e percorso, cosa portare, che borse

La malinconia del cicloviaggiatore non esiste. Dietro ogni curva può aprirsi uno spettacolo inatteso, un incontro, una folata di profumo. Viaggiando in bicicletta si contempla e si annusa. Non ci sono filtri tra la pelle e l’ambiente, il contatto con l’aria spazza via i pensieri. La ripetitività della pedalata fa sì che la mente possa sganciarsi e divagare. La produzione di ormoni del benessere crea un circolo pulsione/ricompensa che porta a continuare. Perché non partire? La bicicletta è uno dei pochi sport che fa andare lontano. La nostra vocazione evolutiva non va nella direzione dello sprofondarsi del divano di casa, ma della caccia persistente. Viaggiare in bici fa esplorare il territorio e ridurre il bagaglio al minimo. Il rossetto dove lo metto? È vero che i ciclisti spezzano lo spazzolino per renderlo più leggero? Sì, si fa anche questo quando si viaggia in bici. Per partire basta un minimo di allenamento a stare in sella. Il resto lo si fa per strada dosando i chilometri secondo la “gamba”.

Cicloturismo fai da te: come organizzarsi

Come scegliere il percorso per un viaggio in bici

Cominciamo dalla scelta del percorso. Il cicloturismo si muove per lo più sulle grandi ciclovie che uniscono due punti cospicui o città, come accade per la Monaco – Venezia. Si tratta di percorsi misti che raccordano piste ciclabili asfaltate, sul modello trentino e altoatesino, a tratti di strade a bassa percorrenza di traffico motorizzato. Alcune grandi direttive ciclabili, la Loire à vélo, l’Alpe Adria in Friuli Venezia Giulia, sono dotate di buona segnaletica; altre sono ancora progetti come la Ciclovia Adriatica.

Esistono anche percorsi come la Via Francigena che combinano tratti a traffico misto a sentieri per lo più sterrati, separati dal cammino dei pellegrini a piedi. Le ciclabili realizzate interamente in sede propria come quelle della Val Pusteria e della Val Venosta sono invece perfette per spostamenti brevi anche con i bambini. Chi viaggia in bici da corsa sceglierà strade a basso traffico e ad alto impatto paesaggistico, con un buon fondo stradale e altimetrie mosse come in Toscana, Costa Brava, nelle Dolomiti, in Provenza. Quale sia la scelta, si segua il percorso sulle cartine, sui bike computer dotati di cycle map e sulle app di navigazione cartografica come Komoot e All Trails.

Quale bicicletta

Vista la promiscuità dei percorsi e del fondo stradale in Italia mediamente mal tenuto, è bene viaggiare con una bicicletta ibrida, di tipo gravel (incrocio tra una bici da corsa e una da ciclocross) o da turismo, la più leggera possibile, di acciaio o alluminio, con pneumatici di almeno 28 pollici. I meno allenati opteranno per una bici da turismo a pedalata assistita (e-trekking bike) di cui esiste un’ampia offerta; limitata a pochi brand è invece la produzione delle gravel elettriche chiamate anche “all road”.

In ogni caso, considerate le ore da passare in sella, la bici deve essere a misura. Non è male, prima di partire, rivedere la distanza tra il manubrio e la sella e tra la sella e i pedali. Il manubrio, dritto o a piega, deve essere comodo e consentire di cambiare la posizione delle mani mentre si viaggia. Individuale è anche la scelta della sella, supporto che ha il compito di sostenere le ossa ischiatiche evitando inutili sfregamenti tra cosce e pube. Attenzione: una sella morbida e larga non è necessariamente la migliore e i coprisella, oltre a muoversi di continuo, provocano un fastidioso surriscaldamento delle parti intime.

Come vestirsi

L’abbigliamento per un viaggio in bici deve includere magliette tecniche che si asciugano facilmente, canotte sportive da indossare a pelle per assorbire il sudore, una giacca antivento, guanti estivi e scaldacollo. Indispensabili sono i pantaloncini con il fondello, stretti alla coscia (per la bici da corsa) o larghi e con le tasche (da mtb), un capo su cui vale la pena spendere. Imbottito di schiume e rivestito di un tessuto di microfibre con inserti di filamenti di carbonio con proprietà batteriostatiche, il fondello protegge da pressioni e vibrazioni. Deve essere inoltre anatomico, adattato alla fisionomia femminile o maschile, e va lavato dopo ogni uso. Attenzione a chi soffre di cistiti: la fibra di carbonio non è antibatterica, piuttosto elimina i batteri nocivi prodotti dalla sudorazione. In caso di irritazioni è bene avere con sé una crema lenitiva.

Il bagaglio del cicloturista fai da te

Nel bagaglio ci vogliono anche le scarpe da riposo, le ciabatte da doccia, i cambi di biancheria intima e di calzini, il pigiama, una maglia a maniche lunghe di lana merino che asciuga in fretta e una mantella antipioggia. Le scarpe per pedalare devono avere la suola rigida, con l’alloggio per gli attacchi se si è abituati agli agganci. In tal caso, meglio utilizzare agganci SPD da mtb che consentono anche di camminare. Ricordatevi di sistemare l’abbigliamento, il cellulare e gli effetti personali in sacchetti impermeabili a tenuta stagna, utilissimi in caso di pioggia.

Non devono mancare un kit da pronto soccorso, il beauty da toilette, la crema solare (in bicicletta, il naso è il primo a ustionarsi), il repellente per le zanzare, il casco, gli occhiali da sole e un asciugamano di microfibra che servirà a più usi. Si legge in La Via Francigena for dummies di Monica Nanetti (Hoepli, 2019) che “per asciugare più rapidamente l’abbigliamento occorre stenderlo su un asciugamano e arrotolarlo stretto, l’uno dentro l’altro; poi aprire l’involtino e lasciarlo all’aria”. La borsa attrezzi deve poi prevedere il kit di riparazione forature, una camera d’aria di ricambio, la bomboletta gonfia gomme, la catena antifurto, la pompa e del nastro adesivo da imballaggio utile in caso di rottura di borse e portapacchi. Se il peso del bagaglio supera i 10-12 kg, bisogna ricominciare da capo ed eliminare alcuni capi.

Borse laterali o bike-packing?

Tutto il bagaglio dovrà essere stipato in apposite borse compatibili con il portapacchi: borsoni posteriori impermeabili da 20/15 litri e una piccola borsa anteriore di 7/10 litri montata sul manubrio. Il carrello posteriore è utile in caso si preveda di campeggiare. Usandolo, “si dovrà stare attenti a controllare la velocità, soprattutto in discesa; in salita, le gambe ve ne saranno grate” scrivono Leonardo Corradini e Veronica Rizzoli nel manuale Cicloturismo per tutti, come organizzare una vacanza in bicicletta (Ediciclo, 2015).

Di gran voga sono le più aerodinamiche, ma meno capienti borse da bike-packing, il corrispettivo ciclistico del back-packing, utili a chi pensa che per viaggiare sulle due ruote basti un fiume e un pezzo di sapone di Marsiglia. Si tratta di una serie di borse da ancorare al manubrio, al sottosella e ai tubi del telaio. Nella sacca centrale, alloggiata all’interno del triangolo del telaio, vanno messi la giacca antivento e tutto quello che serve on the road. L’anteriore è destinata al ricambio per la sera. Nella seat-bag troveranno posto il necessario per la pioggia e l’eventuale roba sporca separata in appositi sacchetti di plastica. Il rossetto va messo nella tasca attaccata al manubrio.

Dove dormire: i bike hotel da prenotare

Se non si campeggia, si verifichi, sul percorso, la presenza di bike hotel, strutture ricettive attrezzate con il deposito bici, il lavaggio dell’abbigliamento tecnico, la ciclofficina per la manutenzione delle bici e i punti di ricarica per le ebike. I più sofisticati, gli alberghi di Terrabici, il consorzio bike-friendly dell’Emilia Romagna, tra i pionieri della formula, offrono anche tour accompagnati e merenda post pedalata.

Sottoposti a un disciplinare di ben 196 requisiti sono i bike resort nel territorio tra l’Alta Val Camonica e la Val di Sole, raccolti nel sito Ponte di Legno Tonale Bike. Molto usato in Germania e conosciuto anche nelle regioni italiane del Nordest è Bett und Bike che raccoglie oltre 6mila indirizzi in tutta Europa, campeggi inclusi. Utili per chi viaggia in Italia anche anche Bike Hotel Italia e Bike Hotel Guide.

Cicloturismo organizzato: con chi prenotare

Trasporto bagagli, fornitura di roadbook e di bici anche a pedalata assistita, in piccoli gruppi accompagnati o selfguided, il tutto organizzato fa viaggiare zaino in spalla, liberi dal pensiero di fissare alberghi e ristoranti. Ecco con chi prenotare quest’estate.

Girolibero. Tour selfguided lungo la Ciclabile dell’Adige, da Passo Resia a Mantova, 40/50 km al giorno su pista interamente asfaltata, adatto anche ai bambini. Puglia in masseria da Lecce a Otranto: tour selfguided di 45-60 km al giorno con puntate sulla costa Adriatica, bagno incluso, e nell’interno, su strade a basso traffico. Trapanese e Isole Egadi: tour di gruppo (massimo 12) guidato, con partenze a date fisse in agosto e settembre, con tappe a Erice, la Riserva dello Zingaro e San Vito lo Capo.

Bikelife. Tour selfguided lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi (Abruzzo) e nelle Isole San Domino e San Nicola (Tremiti) sulle tracce di Lucio Dalla; mix di ciclabile su asfalto e sterrato battuto, in mtb. Tour di gruppo (massimo 12), guidato, in date fisse, da luglio a settembre, da Campo Imperatore (Gran Sasso) a Giulianova; nel tour anche la Strada Maestra del Parco del Gran Sasso, dall’Aquila a Teramo, ritenuta, in bicicletta, una delle più panoramiche d’Italia. Adatto a tutti.

Bike Division. Weekend a Murlo (Siena) con proposte di uscita giornaliere a margherita tra le Crete Senesi e la Val d’Orcia, in bici da corsa.

Ferula Viaggi. Tour selfguided o accompagnati Coast to Coast in Basilicata, da Matera e Maratea, attraverso boschi, calanchi e il vecchio sedime ferroviario tra Lagonegro e Castelluccio Inferiore appena convertito in greenway; 50 km al giorno con bici ibrida, meglio a pedalata assistita.

Mediterras. Sardegna del Sud, da Sant’Antioco a Cagliari, 5 giorni selfguided o accompagnati, 50 km al giorno con qualsiasi tipo di bicicletta, tra saline e dune. Nel tour anche la Chia – Teulada, tra le strade costiere più spettacolari d’Italia. Bike across Sicily: tour guidato fino a 15 persone da Palermo a Siracusa, via Selinunte e Ragusa, con possibilità di estensione sull’Etna; 80-110 km al giorno, 800 m. di dislivello medio, in bici da corsa; per ciclisti allenati.

NB Questo articolo, tagliato per necessità di impaginazione, è uscito sulle pagine Lifestyle del Sole24Ore di domenica 2 agosto 2020. L’ho pubblicato su Ladra di biciclette a beneficio di chi ha perso la versione cartacea e ha espresso il desiderio di leggerlo.

Sull’argomento viaggiare in bici, leggi anche Cosa serve al cicloturismo? 

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