Si chiama Bikebee, “ape della bicicletta”, l’ultima startup creata nel nome delle buone pratiche a favore della ciclabilità. Non si tratta di una pista ciclabile o del progetto di una ciclovia transfrontaliera. L’idea di Bikebee è fornire una soluzione univoca alla piaga dei furti di biciclette. Un problema fino ad oggi affrontato con catene, lock e sistemi di tracking che hanno il difetto di smettere di funzionare quando la batteria si scarica. Che fare? Per costruire un sistema di protezione efficace, Alberto Montesi, ideatore e fondatore di Bikebee, già amministratore delegato e fondatore di Acotel Interactive, Fashionis.com, Media Bridge, Aggregando e MadeinItaly, ha pensato a un registro ben fatto, accessibile gratuitamente da desktop, cellulare e applicazione. Io l’ho provato. Ho registrato la bicicletta vintage che ha generato la mia passione per il ciclismo e questo blog.
Il Registro delle biciclette Bikebee
Il Registro Digitale di Bikebee è una piattaforma dove si possono caricare tutte le informazioni che servono: la fotografia della bici, la marca e il modello, la copia eventuale dello scontrino o della fattura di acquisto, segni e graffi particolari, il numero del telaio che identifica il singolo esemplare o il lotto di produzione. Questo numero, se non lo conoscete, cercatelo sotto il telaio, impresso sotto la scatola dei pedali, visibile quando la bicicletta viene rovesciata, o sotto la sella. Un tempo, quando le biciclette erano d’acciaio, come lo sono ancora i telai vintage e d’epoca, il codice numerico veniva sempre marchiato a fuoco prima della verniciatura finale. Adesso non più o comunque non sempre.
La community anti-furto
Così compilato, il Registro viene messo a disposizione delle Forze dell’Ordine e dei comuni aderenti al progetto, attualmente 20, tra cui Rimini, Cortina e Parma. Il data base di Bikebee è condivisibile a livello nazionale e accessibile a una community che può arricchirlo, attraverso condivisioni su Facebook e Twitter, di commenti ed elementi utili al ritrovamento.
Al comune aderente, Bikebee richiede unicamente di mettere al corrente le Forze dell’Ordine. In pratica, è come se si creasse un “triangolo” di sicurezza ai cui vertici ci sono i comuni, la Polizia e il Registro con la sua community. Sull’app di Bikebee si può anche denunciare un furto o l’avvistamento di una bicicletta rubata. Sono consentite anche interlocuzioni con gli altri utenti ciclisti e la notifica tramite call centre in caso di eventuale ritrovamento.
I marchiatori di nuova tecnologia
La registrazione della propria bicicletta è più efficace se il telaio ha un numero identificativo non soggetto a cancellazione o riverniciatura (ho di recente scoperto che la frase “come sverniciare la bicicletta” è tra le più cercate su Google in riferimento alla parola chiave “bicicletta”). È per questo che la registrazione, gratuita, si accompagna all’offerta di prodotti in vendita che permettono di personalizzare e aumentare il livello di sicurezza. Le statistiche parlano infatti di un abbassamento drastico del fenomeno dei furti quando la bicicletta è sia numerata sia presente su un registro ufficiale. Ma è fondamentale che il malintenzionato ladro sia informato, attraverso uno sticker visibile o qualcosa di affine, dell’effettiva registrazione e del rischio che corre.
A fungere da dissuasori sono dei particolari “marchiatori” sviluppati con tecnologie avanzate che portano i nomi di bCode, bInvisible e bDots, acquistabili online o tramite rivenditori. Il primo è un semplice adesivo per il telaio con il codice identificativo Bikebee, disponibile in grafiche differenti e resistente agli agenti chimici e atmosferici. Acquistandolo, si accede per un anno anche ai servizi della community. Il bInvisible consta di un set di adesivi a prova di rimozione. Resistenti al raschiamento e naturalmente anche agli agenti atmosferici, lasciano una traccia visibile solo se illuminati da luce ultravioletta. Il codice bDots è invece ottenuto mediante un pennarello ad alta tecnologia che rilascia una sostanza collosa leggibile con una lente di ingrandimento.
Non si tratta solo di deterrenti, ma di codici identificativi che rinforzano l’efficacia del Registro Digitale. Utilizzati contestualmente al dispositivo bTrack, consentono di rilevare l’esatta posizione o gli eventuali spostamenti della bicicletta. Ordinabile da subito, il bTrack è disponibile da settembre del 2019. Dotato di GPS e di una batteria che ha un’autonomia di oltre 6 mesi, ha un “sensore” che riconosce se il proprietario è in sella e che comunica al proprietario lo stato di carica della batteria in caso di furto.