Pubblicato uno studio che svela finalmente la verità su quali conseguenze porta bere l’acqua del rubinetto.
Circa 1 italiano su 3 non si fida dell’acqua che esce dai rubinetti di casa e preferisce acquistare quella in bottiglia; talvolta, utilizza la “minerale” persino per cucinare. Dietro a questo tipo di scelte si nasconde in realtà una mancata conoscenza inerente la sicurezza dell’acqua che ogni Comune distribuisce sul proprio territorio, ma anche convinzioni culturali che sono difficili da eradicare. La conseguenza diretta è che le famiglie spendono centinaia di euro all’anno per acquistare confezioni di acqua in bottiglia non sapendo che anche questa presenta molte criticità.
In primis, dobbiamo ricordare che le bottiglie in plastica stanno inquinando quasi irreversibilmente l’ambiente, sebbene in commercio si trovino anche quelle riciclate. Proprio su questo punto, però, è bene sapere che la plastica non può essere riutilizzata troppe volte, ergo va ad accumularsi all’inquinamento già esistente. Inoltre di recente si sta scoprendo che l’acqua è contaminata da microplastiche e scegliere quella in bottiglia significa ingerirne una maggior quantità.
Nonostante queste evidenze, gli italiani come detto preferiscono evitare il consumo dell’acqua del rubinetto. Oggi arriva uno studio che dà un chiarimento circa la sua sicurezza per la salute, che forse fugherà definitivamente ogni dubbio. Ecco che cosa è stato scoperto.
Un team di scienziati di Harward ha pubblicato uno studio in cui si afferma che bere l’acqua del rubinetto diminuisce del 30% il rischio di morte prematura. A questa affermazione si aggiunge un’indagine fatta da CeNSiA dell’ISS, in cui si evince che il 99,1% dell’acqua che tramite l’acquedotto comunale arriva nelle case degli italiani “rispetta i parametri chimici e microbiologici”, insomma è assolutamente sicura.
Un altro dato interessante è che le persone ignorano il fatto che bevendo dalle bottigliette in plastica si assumono quantità maggiori di microplastiche, inquinanti che purtroppo sono ormai ovunque e a maggior ragione nei contenitori di plastica. Alcuni sostengono che l’acqua del rubinetto faccia “venire i calcoli” ma si tratta di una leggenda metropolitana. L’ISS, nel suo sito ufficiale, ha dedicato una pagina informativa proprio riguardo a questa errata convinzione, in cui spiega che non c’è associazione diretta tra consumo dell’acqua del rubinetto e l’insorgere di calcoli, a meno che il soggetto non sia predisposto.
In conclusione, si dovrebbe quantomeno riflettere sulla correttezza delle proprie abitudini e idee; in caso di dubbi, si può far analizzare l’acqua che arriva nella propria casa, così da fugarli completamente. Rinunciare all’acqua in bottiglia, in fondo, porta a più di un vantaggio e questo è innegabile.
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