Scrollare all’infinito sullo smartphone: una passione che può diventare una malattia. I medici mettono in guardia contro i rischi.
Scrollatori di tutto il mondo, levate il dito dal telefono. Si potrebbe sintetizzare così l’invito di alcuni esperti, che non cessano di mettere in guardia contro un gesto che, se non arginato, può farci precipitare nel più classico dei circoli viziosi. Sembra un gesto naturale quello di scorrere col dito sullo smartphone o sul mouse per appagare la nostra golosità di contenuti.
Il problema è che i social network fanno leva su questa gestualità naturale per farci rimanere connessi il più a lungo possibile, come se fossimo “agganciati” a ciclo continuo ai vari Instagram, Facebook, TikTok, senza possibilità di uscirne fuori.
Si parla infatti di «scrolling infinito»: un meccanismo che ci spinge a scrollare col dito alla ricerca di una marea infinita di contenuti, un flusso che si dispiega davanti ai nostri occhi senza soluzione di continuità. Messi di fronte a questo tsunami di cose sempre nuove, smettere di fare scrolling può rivelarsi molto difficile.
Scrolla che non ti passa più: perché lo scrolling può fare molto male alla salute
Il rischio, avvertono gli esperti, è quello di cadere nella cieca trappola del «doom-scrolling». Parliamo di una vera e propria dipendenza dove lo scorrimento dei contenuti si tramuta in un’attività bulimica, compulsiva, che ci porta a passare ore a scrollare senza quasi accorgersene.
Dietro a questo gesto rapido e quasi inconsapevole si trova infatti una motivazione nota in psicologia come «condizionamento strumentale». Lo scrolling infinito, mostrano alcune ricerche, attiva in noi il cosiddetto «circuito della ricompensa»: un piacere dovuto al rilascio nel cervello della dopamina, meglio nota come ormone della felicità.
Quand’è che dobbiamo iniziare a preoccuparci? Come accade in ogni dipendenza, col passare del tempo il senso di gratificazione diventa sempre più difficile da ottenere. Per ricavare lo stesso piacere dobbiamo aumentare le “dosi” (nel nostro caso, il tempo passato davanti allo a scrollare nello nostra continua ricerca di novità). Se ci accorgiamo che lo scrolling è diventato un passatempo ossessivo e praticamente obbligato, forse è il caso di cominciare a correre ai ripari.
Imporsi di staccare dal telefono in determinati momenti, dandosi regole ben precise, può essere un ottimo antidoto allo scrolling ossessivo. Ad esempio decidere di non scrollare a tavola o prima di andare a letto può essere un buon inizio. Quando la dipendenza diventa più seria, invece, è decisamente il caso di rivolgersi a un aiuto specializzato. Mai avere paura di chiedere aiuto quando la nostra forza di volontà da sola non basta a farci uscire dal vicolo cieco.