Addio ai motori a GPL, i dati parlano chiaro. Molti modelli sembrano proprio avere i giorni contati, ecco il motivo dietro questa scelta.
Generalmente, se un prodotto diventa difficile da trovare sul mercato, è perché i clienti non lo hanno gradito e hanno comprato raramente tale bene. Per questo è così strano che le automobili alimentate a GPL, un tipo di carburante che continua a convenire, stiano rapidamente diminuendo sul mercato con grandi marchi che hanno già scelto di accantonarle, totalmente o parzialmente.
Il carburante noto come GPL, carburante composto dalla miscela di idrocarburi alcani che si ricava al 70% da gas naturali e per il restante dal petrolio, è un’alternativa meno inquinante ma soprattutto più economica rispetto alla benzina. Le vetture che implementano questo sistema infatti sono notoriamente meno costose da rifornire rispetto a quelle a benzina, diesel e simili.
Un altro vantaggio rispetto all’elettrico, invece, è quello di poter fare rifornimento molto rapidamente, senza dover attendere i tempi ancora lunghi per ricaricare la batteria di una vettura di nuova generazione. Tuttavia, la guerra in Ucraina che ha fatto lievitare i prezzi per molti gas e soprattutto la deadline al 2035 per le auto a motore termico con quelle a GPL che potrebbero essere abbandonate, dato che non ci sono ancora notizie in merito, stanno forse portando questo tipo di vetture ad un progressivo abbandono.
Molte case produttrici hanno abbandonato quasi totalmente la produzione di automobili GPL: un esempio è FIAT che, per esempio, da qualche mese non vende più la variante GPL della Panda, disponibile solo in configurazione ibrida. Le aziende si concentrano sull’elettrico, unico tipo di alimentazione per le proprie vetture per cui l’Unione Europea garantisce un futuro dopo la deadline già citata.
Tutto questo nonostante il mercato risponda ancora bene a questo tipo di vetture, i dati del 2023 parlano di un aumento delle vendite pari all’8,6%, principalmente per ragioni politiche, quindi. Anche nei paesi fuori dall’Unione Europea però le cose non sembrano diverse. Infatti, nel Regno Unito come riporta Motor1.com, nel giro degli ultimi due anni il numero di distributori dedicati al GPL è calato da 1.400 punti ad appena 300 anche perché la popolazione compra sempre meno.
Insomma, benché abbia tanti vantaggi rispetto al termico e si difenda anche nei confronti delle auto elettriche, il GPL sembra non essere più la prima scelta dei clienti e soprattutto, non rientrare nei piani di politici e costruttori. A questo punto, ci viene da chiedersi se non sarà l’ennesima vittima della transizione ecologica.
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