L’assegno di mantenimento per il coniuge può risultare molto gravoso per chi è obbligato a versarlo, ma in alcuni casi la legge permette di sospenderlo.
L’assegno di mantenimento è la somma mensile che un coniuge è obbligato a versare all’altro a seguito della separazione, consensuale oppure unilaterale che sia. A pagarlo è colui o colei che si trova nelle condizioni economiche migliori nel caso di una separazione consensuale. Nella seconda ipotesi, invece, a dover versare l’assegno è il coniuge su cui ricade la responsabilità del divorzio.
Per esempio, chi ha tradito il partner e lo ha quindi messo nelle condizioni di chiedere la separazione, sarà obbligato a pagare una somma per il mantenimento dell’ex coniuge, la quale potrebbe accrescersi se dopo il divorzio i figli andranno a vivere con il partner tradito.
L’assegno di mantenimento può essere versato anche per molti anni in seguito alla separazione, di fatto trasferendo da un coniuge all’altro una somma di denaro molto ingente. In alcuni casi, però, è possibile sospendere il versamento dell’assegno divorzile: la legge permette di farlo, ma solo se si presentano determinate condizioni.
Quando si può smettere di versare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge?
La normativa stabilisce che il coniuge che percepisce il mantenimento debba comunque impegnarsi a rendersi indipendente dal punto di vista economico. Questo significa, in pratica, che deve cercare attivamente un lavoro, se non ne ha uno, oppure trovarne uno migliore nel caso in cui quello che ha non gli permetta di arrivare dignitosamente alla fine del mese.
In pratica, chi riceve l’assegno non può farsi mantenere a vita dall’ex coniuge. Se non dovesse impegnarsi nel rendersi economicamente indipendente, oppure se cercasse di mantenere nascosti redditi e proprietà, allora il giudice stabilirà la sospensione dell’assegno. Questa verrà messa in atto anche se l’ex coniuge va a vivere stabilmente con un nuovo partner o se si risposa.
Inoltre, se chi paga l’assegno perde il lavoro, o vede comunque nettamente peggiorare le proprie condizioni economiche da un momento all’altro, avrà il diritto di sospenderne il versamento fino a che le sue disponibilità finanziarie non gli permetteranno di tornare a versarlo.
Se al contrario fosse l’ex coniuge a migliorare nettamente il proprio tenore di vita, non ci sarebbe più motivo di pagare un assegno di mantenimento e il giudice potrebbe pronunciarsi per la sua sospensione. Infine, se l’ex coniuge non rispetta i propri obblighi come stabiliti in sede di divorzio, chi paga l’assegno potrebbe chiedere di sospendere il suo versamento.