Molti lavoratori hanno diritto ad ottenere degli arretrati sullo stipendio: ecco come fare per averli e quando vanno in prescrizione.
“Il lavoro nobilita l’uomo”, recita un vecchio detto che non passa mai di moda anche se, al giorno d’oggi, è davvero molto difficile trovarne uno a causa del complesso scenario socio-economico del nostro Paese. Chi ha dunque un lavoro, che sia part time o full time, a tempo determinato o indeterminato, deve dunque tenerselo stretto.
La maggior parte degli italiani ha un contratto di lavoro subordinato o è impegnato nella Pubblica Amministrazione. Questo vuol dire che ha un datore di lavoro che mensilmente gli versa lo stipendio, oltre ai contributi ai fini pensionistici. Molti dipendenti possono ottenere anche gli arretrati sullo stipendio: ecco come.
Un lavoratore ha diritto agli arretrati sullo stipendio in diverse casistiche, tra cui: ritardi nel pagamento della retribuzione; mancato riconoscimento degli aumenti contrattuali; errori di calcolo in busta paga oppure mancato versamento di indennità o premi. Di seguito, vediamo nel dettaglio tutti questi casi.
Innanzitutto, il datore di lavoro è tenuto a pagare lo stipendio entro i termini previsti dal contratto. Se il versamento avviene in ritardo, il lavoratore ha diritto agli interessi legali. Allo stesso modo, se il contratto di lavoro prevede aumenti di stipendio che non vengono riconosciuti dal datore di lavoro, il dipendente può ottenere gli arretrati.
Ancora, quando sono presenti errori di calcolo in busta paga che comportano un mancato pagamento dello stipendio, il lavoratore ha diritto agli arretrati. Infine, il datore di lavoro è tenuto a versare tutte le indennità e i premi previsti dal contratto o dalla legge. Se tali somme non vengono pagate, il lavoratore può accedere gli arretrati.
Per ottenere questi ultimi, è possibile inviare una comunicazione scritta al datore di lavoro in cui si devono specificare le somme a cui si ha diritto e il motivo per cui le si rivendica. È consigliabile presentare la dichiarazione con posta raccomandata con ricevuta di ritorno. Il lavoratore può anche contattare le organizzazioni sindacali per trovare un accordo con il datore di lavoro per il pagamento degli arretrati.
Infine, nel caso limite (ossia se il datore di lavoro non paga gli arretrati), il dipendente può rivolgersi a un legale per tutelare i propri diritti. Il quale potrà procedere con una diffida al datore di lavoro o agire in giudizio. Ricordiamo che gli arretrati di stipendio si prescrivono in cinque anni dalla data in cui il lavoratore avrebbe dovuto percepirli. Questo significa che il dipendente ha un tempo limitato per richiedere il pagamento delle somme non pagate.
Per evitare la prescrizione degli arretrati di stipendio, il lavoratore può inviare una comunicazione scritta al datore ogni anno: in tal modo, può interrompe il decorso della procedura o richiedere il pagamento delle somme non versate con lettera raccomandata. Anche quest’ultima ferma il decorso della prescrizione.
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