Alberto Matano, duramente colpito dal gravissimo lutto, trattiene a stento le lacrime. La commozione in studio per l’accaduto è tanta.
Nemmeno lui è riuscito a trattenere il dispiacere per la triste notizia. Era stato lo stesso conduttore a rivelare a tutti, qualche giorno fa, che gli sarebbe rimasto poco da vivere ma nessuno dei suoi ammiratori e amici voleva crederci. Fino all’ultimo, anche il collega Alberto Matano ha sperato in quello che poteva essere solo un “miracolo”, poi l’annuncio a La Vita in Diretta.
Ci lascia così uno dei sorrisi più belli della tv italiana, dopo anni di lavoro alla conduzione di importanti programmi Rai e di inviato in zone di guerra. Classe 1955, il professionista della comunicazione noto per il suo forte impegno civile e sociale è venuto a mancare a 68 anni nell’abbraccio della famiglia.
I funerali si svolgeranno oggi, lunedì 20 maggio, a Roma presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto, anche nota come Chiesa degli Artisti, in Piazza del Popolo. Come molti avranno capito stiamo parlando del giornalista ex inviato di guerra Franco Di Mare. Scopriamo qual è la malattia che lo ha ucciso.
Alberto Matano, l’addio in diretta a Franco Di Mare
Il mondo della comunicazione è sconvolto dall’avvenimento: nessuno avrebbe voluto accadesse. Il conduttore era apparso pochi giorni fa in tv davanti al collega Fabio Fazio durante una puntata di Che Tempo che fa mostrando come la patologia che lo ha colpito l’aveva ridotto e rivelando che gli restava poco da vivere.
Le sue parole sono arrivate dritte al cuore di colleghi, amici e ammiratori che ormai da tempo non lo vedevano più sullo schermo. Nella suddetta occasione ha anche rivelato di essersi sentito, dopo la scoperta della malattia, abbandonato dai vertici Rai (non quelli attuali).
Pare proprio che l’uomo si sia ammalato facendo il suo mestiere di inviato in Jugoslavia durante il conflitto Bosnia-Erzegovina. Un dramma da lui raccontato minuziosamente che ancora oggi, quindi, non smette di mietere vittime. L’ex direttore di Rai Tre è stato colpito da una grave cancro chiamato mesotelioma, che si può manifestare anche dopo 30 anni e che non lascia scampo.
Al momento, infatti, non ci sarebbero cure per questo male sebbene la scienza stia progredendo in quella direzione. La causa sarebbe da ricercare nel fatto che il giornalista ha respirato particelle di amianto nell’aria durante i giorni in cui ha lavorato come inviato di guerra in Jugoslavia.
Noto al pubblico per aver adottato una bambina ancora in fasce nel 1992 rimasta sola da un orfanotrofio di Sarajevo, ha sposato due giorni prima di morire la donna che gli è stata vicino negli ultimi 8 anni di vita, Giulia Berdini.