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Lifestyle

Abbigliamento ciclistico femminile: se i fiori fossero il nuovo nero?

In tema di abbigliamento per il ciclismo da donna, Rapha ha annunciato la sua nuova collaborazione con il brand Outdoor Voices.

Si tratta di completini tecnici e per il tempo libero, all’insegna del casual sportswear.

Abbigliamento donna bici (Ladradibiciclette.it)

Già al BRNday 2019 di Bologna, l’evento sulle novità del comparto bicicletta organizzato da BRN Bike Parts, cercando completi per la bici da corsa e maglie da ciclista, mi ero imbattuta in una moltitudine di rose. Pendevano sotto forma di completi e maglie da ciclismo donna nello stand del brand veronese Alé Cycling con motivi di rose rosse e verde-turchese. Sembravamo rose selvatiche, cespugliose e rampicanti, o canine come quelle viste durante la Feste delle rose, nella valle del Dadés, in Marocco.

È stato un piacere scoprire, in questo evento sulla bicicletta, che l’abbigliamento bici donna ha smesso di avere le solite, uniche luttuose sfumature di nero. Ricordo la mia meraviglia a Malaucène, uno dei paesini da cui parte la mitica strada del Mont Ventoux, in Provenza, all’imbattermi in un bike shop specializzato in abbigliamento ciclismo donna: pantaloni e maglie gialle, rosa, viola, con fiori e fasce. Praticamente un campo di tulipani!

I completi da ciclista blue e bordeaux

Nella primavera del 2019 avevo già scoperto una nuova linea di abbigliamento per donne cicliste buona sia per lo spinning sia per la bici da corsa. Si tratta di No Gods No Masters (niente dei e nemmeno padroni), come lo slogan anarchico e femminista di inizio ‘900.

L’abbigliamento giusto (Ladradibicicletta.it)

È stato disegnato da Milly De Mori, milanese cinquantunenne, art director, ciclista e appassionata di sportswear. Per la sua collezione, ha scelto colori che non ci fanno sentire troppo osservate o troppo nude: il bordeaux, il grigio grafite, il blue marine e il rosa cipria, un colore sexy e delicato solitamente usato per la lingerie.

Abbigliamento ciclismo da donna: le novità

Sono quindi contenta che ci siano, nel mercato dei completi da ciclismo, varie novità che riguardano le donne in bici da corsa. Alé Cycling ha presentato anche la linea di reggiseni da bicicletta con inserti di vario colore e maglie prodotte interamente da plastica riciclata. Milly de Mori ha invece scelto tessuti di alta gamma, “con fibre leggere che trasferiscono calore e traspirabilità, che si impacchettano in una piccola volumetria”.

Ha scelto un pantaloncino siliconato internamente con cuciture piatte, bretelle morbide che girano intorno al seno, tessuti tinti per maglia e pantaloni, indemagliabili per le tasche. Una collezione, completata da cappellini invernali, giacca, gilet antivento e manicotti acquistabile online.

Esistono completi bici per le donne tutte curve?

Sull’abbigliamento bici da donna avevo trovato una ricerca svolta in Germania, lo SGI Study Women and Sports, pubblicata da EDM. Il segmento donna nel mercato dello sport in Europa è quello che mostra i maggiori segnali di crescita. Ulrike Luckmann, l’esperta in marketing di genere coautrice della ricerca, ha interrogato 3.200 donne sui temi dei comportamenti di acquisto, della propensione alla spesa, della fedeltà ai brand.

Abituato al segmento uomo, il mercato dei completi da ciclismo o delle divise da bici da corsa si rivolge soprattutto alla tipologia di donna “adrenalinica”, competitiva nella pratica sportiva e attenta alla tecnicità di un capo. I negozi che vendono abbigliamento sportivo sono, secondo lo studio, totalmente impreparati ad accogliere le esigenze di una donna tutta curve o che vuole, attraverso lo sport, perdere peso.

La ricerca tedesca sostiene che queste donne di solito non trovano nei negozi di abbigliamento da ciclismo ciò che cercano: le taglie forti sono spesso nascoste in un angolino sul retro. Mi sono dunque meravigliata di trovare sul sito del brand di abbigliamento ciclismo donna SheBeest fotografie che ritraevano una modella decisamente piena di curve. Che ben venga il politically correct! A questo proposito leggi anche è vero che la bici ingrossa le gambe?

Le donne cicliste non si divertono a fare shopping

Un altro comportamento osservato dalla Luckmann è che le donne comprano capi di abbigliamento sportivo solo se è necessario, quando il vecchio è diventato inutilizzabile. Un comportamento praticamente opposto al consueto: è risaputo che noi donne entriamo in un negozio anche se non abbiamo bisogno di niente. Per le donne fare shopping è un piacere di per sé.

Ma non nei negozi di sport dove entriamo per comprare e portare a casa, non per curiosare e trascorrere una mezz’ora di lievità. La conclusione dello studio è che è più difficile che le donne abbiano un brand d’elezione o un negozio di sport preferito dove fare i propri acquisti. La blanda affezione al brand emerge anche dalla ricerca effettuata nel 2020 dal gruppo Oberalp in collaborazione con Karmasin Behavioural Insights sull’abbigliamento sportivo da donna in montagna: in cima alla montagna dei criteri di scelta ci sono la funzionalità, la comodità e il taglio.

I capi di abbigliamento per il ciclismo da donna mancano, generalmente, del fattore feel-good, di appeal visivo ed emotivo, oltre che di estremo comfort, di quel non so che di divertente. Per questo mi è piaciuta l’ultima trovata di Rapha: il poter disegnare la propria maglia da bici da corsa o da spinning in modo personalizzato, scegliendo i colori di base, il motivo grafico, l’eventuale composizione a fasce (foto sopra).

I brand di abbigliamento ciclismo che osano con i fiori

Se volete trovare appeal visivo andate su Pinterest e cercate bike girl o female cyclist. Pare che dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, specie in Sud America, l’abbigliamento bici da donna sia super colorato e appariscente. Tempo fa, curiosando nel bike blog al femminile Pretty Damned Fast, ho scoperto il brand Velocio, disegnato nel Vermont e made in Italy. La collaborazione con il brand di moda Lela Rose aveva prodotto una linea di abbigliamento da ciclista di tono molto floreale, la Zinnia Kit, che mi piacque parecchio. Le maglie dell’attuale collezione sono più grafiche e meno botaniche. Con un’unica bella eccezione: la Dark Floral, bianca e nero, con petali fuori misura e di grande impatto (nella foto di copertina).

A proposito di fiori, la maglia nera con i fiori di ciliegio fucsia disegnata in California da Laura Buono per la sua linea da ciclista donna Hummingbird Athletic (anche questa made in Italy!) è andata sold out in brevissimo tempo. Disegnata da una donna, Nicole Adamson dal lontano Montana, esclusivamente per le donne in bicicletta è anche la collezione Femme Velo con maglie dal forte impatto grafico, anche con fiori stilizzati. Chi ama i gilet e gli smanicati può dare occhiata alla collezione Shebeest. Colori e motivi a me paiono discutibili. Ma qui diamo voce a tutti i gusti. Anche a chi ama i motivi geometrici dei fregi delle fortezze in terra cruda dell’Alto Atlante, in Marocco, come Café du Cycliste.

I completi da bici che osano con il colore

Il tema colore, dalle nostre parti, è svolto egregiamente da Biciclista, un brand di cui vi ho parlato nell’articolo 90 grammi di femminilità: piccola storia della gonna in bicicletta. La sua collezione di maglie è multicolore, simpatica e ironica. E, dallo scorso anno, Biciclista produce anche mini abiti da donna, con motivi di sapore rétro, da indossare in bici con uno slip intimo con il fondello.

C’è molto colore e uso della grafica anche nelle maglie del brand italiano Bike Inside che ha la caratteristica di coordinare jersey e calzettoni. Le maglie sono però unisex: indossate da una donna risultano piuttosto lunghe. Sempre a proposito di colore, a sdoganare il fucsia nell’abbigliamento per il ciclismo femminile ci ha pensato, per la Maratona delle Dolomiti di qualche anno fa, Castelli: il jersey femminile aveva una bellissima tonalità ma, almeno nella mia percezione, non aveva una buona vestibilità: molto corto sulla pancia e molto tirato all’altezza del petto, risultava tagliato per chi ha poco seno. Pare, comunque, che le maglie personalizzate richieste dalle grandfondo siano realizzate da terzisti anche se riportano il brand che funge da sponsor tecnico.

Da Assos è arrivata poi la nuova linea Uma Gt di maglie da bicicletta concepite per chi sta in sella molte ore e su lunghe distanze: adatte alla bici da strada e da turismo e confezionate secondo il nuovo taglio regular Fit femminile. Antisudore, meno contenitiva dei capi da gara, pensata per non sfigurare durante la pausa caffè. Belle nella linea ed eleganti nella scelta dei colori sono poi le nuove maglie made in Italy FreshFeel di GSG Cycling Wear. Ma attenzione alle taglie: come le maglie Pissei e Castelli, vestono “stretto”.

Brand italiani: c’è qualità, ma la creatività?

Il maglificio Santini, sponsor ufficiale dell’UCI Women’s WorldTour cominciato il 9 marzo con le Strade Bianche, in Toscana, vinta dall’olandese Annemiek van Vleuten, ha prodotto, in collaborazione con la campionessa del mondo 2015 Lizzie Deignan, una linea estiva da donna con maglie leggerissime, solo 100 grammi di peso, verde acqua, blu nautica, rosso-arancio e bordeaux chiaro che non mi pare brilli di fantasia (a parte le dubbie piume di pavone sulle maniche). Lo stesso dicasi per il brand di alta gamma rh+: tessuti straordinari, ma motivi per lo più a fasce che sembrano lasciare poco spazio all’appeal visivo e alla creatività, tranne che per la maglia Venus (foto sotto).

La novità di casa Sportful è la maglia Monocrom, lavorata con il procedimento della tintura in capo. La maglia viene costruita poi immersa in un bagno di colore. I diversi elementi, dalle zip alle cuciture, assorbono i colori in maniera differente. Il risultato è una specie di capo unico. Più orientate alla performance su strada sono invece le maglie Castelli, marchio che quest’anno ha lanciato canotte intime con grafiche colorate (foto in alto).

Sull’argomento abbigliamento ciclistico femminile prodotto in Italia leggi anche la mia intervista alla designer Maria Teresa Castelli.

Se pedali su una bici gravel

Sportful ha lanciato Giara, una linea per bici gravel o per escursioni non impegnative in bicicletta, con tessuti mélange. Nuova è anche la linea gravel di Alé Cycling, con maglie da donna che hanno vestibilità più morbida, meno strette sui fianchi e con due fascioni posteriori ventilati, immaginati per chi va in bicicletta con lo zaino.

L’abbigliamento donna per l’ebike

L’accento, nella bici elettrica, è sulla protezione antivento, meno sulla traspirabilità. Il brand VAUDE ha studiato un completo donna fatto con materiali robusti. Nella maglia, la stampa a silicone nella zona delle spalle e della cinghia ventrale impediscono lo spostamento dello zaino coordinato durante le escursioni più impegnative.

Analoga la protezione antivento e l’uso di materiali elasticizzati nei pantaloncini, le cui sezioni lavorate a laser sulle cosce e le cerniere applicate lateralmente assicurano la ventilazione necessaria.

Redazione

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